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FORMULA 1 | GP EMILIA ROMAGNA 2025 | Super Max, ultimo tango a Imola

by Massimiliano Franchetto
Formula 1 | GP Emilia Romagna 2025

FORMULA 1 | GP EMILIA ROMAGNA 2025. Un sontuoso Max Verstappen vince, dominando, quello che probabilmente sarà ricordato come l’ultimo GP dell’Emilia-Romagna e del Made in Italy, disputatosi sul magnifico tracciato di Imola. Il trionfo del campione olandese è frutto in gran parte dello splendido sorpasso ai danni di Piastri al via, quando, dopo una leggera esitazione allo spegnimento dei semafori, Max riusciva a trovare “la staccata del secolo” al Tamburello, infilando così all’esterno l’australiano, apparso forse sin troppo prudente nonostante scattasse dalla pole position. Le successive neutralizzazioni, causate dai ritiri di Ocon e Antonelli, non hanno comunque impedito all’alfiere della Red Bull di sprecare il vantaggio accumulato, regalandoci così una gara che è apparsa un po’la fotocopia del GP del Giappone, pertanto è lecito supporre che quando si corre su piste “per uomini veri”, come appunto Imola o Suzuka, il pilota riesca ancora a fare la differenza, alla faccia di Liberty Media e degli assurdi “tilkodromi” che Stefano Domenicali si ostina a propinarci: tenetevi Baku e Abu Dhabi, con le loro vie di fuga in stile “parcheggio della Conad” e lasciateci le piste storiche, senza snaturarle troppo.

Se Verstappen è riuscito a fare la differenza con una Red Bull apparsa comunque particolarmente a suo agio sui saliscendi del Santerno (prova ne sia la grande rimonta di Tsunoda che, partito ultimo dopo il brutto incidente in cui è incappato durante le qualifiche, è riuscito ad arrivare a punti), la Mc Laren ha pensato bene di complicarsi la vita soprattutto con Piastri, fresco della cittadinanza onoraria di Licciana Nardi, con qualche errore strategico di troppo, nel solco di una tradizione inaugurata l’anno scorso con Norris: non approfittare della safety car per cambiare le gomme all’australiano (alla fine terzo dietro al suo compagno di squadra) gli ha precluso ogni possibilità di lottare per la vittoria ed ha rischiato di farlo finire giù dal podio, visto il ritmo mostrato da Hamilton nel finale. Oscar rimane in testa alla classifica piloti, tuttavia con un bottino di punti inferiore alle aspettative della vigilia. Considerando poi che si fa un gran parlare delle nuove direttive tecniche che entreranno in vigore a Barcellona, la lotta per il titolo rimane apertissima e considerare Verstappen fuori dai giochi è assolutamente prematuro.

Weekend schizofrenico per la Ferrari, inguardabile in qualifica ma estremamente convincente in gara, al punto di girare costantemente su tempi simili a quelli delle Mc Laren: Hamilton e Leclerc, partiti dalla sesta fila, si sono resi protagonisti di una rimonta che ha entusiasmato le migliaia di tifosi accalcati sulle colline dell’ “Enzo e Dino Ferrari”, grazie ad una strategia quasi perfetta che ha permesso a Sir Lewis di insidiare il terzo posto di Piastri negli ultimi giri e che, se il muretto avesse dato retta al pilota montando la gomma soft usata a Leclerc, il monegasco avrebbe potuto disputare un’ultima frazione di gara, dopo l’uscita della safety car, con un ritmo quasi da qualifica. Del resto, la gara sprint di Miami insegna che vale la pena ascoltare i piloti, magari anche quelli che non hanno vinto sette titoli mondiali. Ma noi siamo miseri strateghi da divano, mentre a Maranello hanno capito tutto, pertanto Bryan Bozzi ha risposto alla richiesta di Carletto come un bottegaio che vede entrare l’ultimo cliente due minuti prima dell’orario di chiusura: non abbiamo più gomme. L’impossibilità di giocarsi il quinto posto con la Williams di Albon, particolarmente in palla per tutto il weekend, ne è la diretta conseguenza.

Se la Ferrari si è comunque riscattata con una rimonta garibaldina, la Mercedes ha disputato una gara assolutamente incolore, con un Russell che, dopo un’ottima qualifica che lo vedeva scattare terzo, ha fatto un po’ il passo del gambero a causa di un retrotreno troppo instabile, chiudendo settimo davanti a Sainz ed al sempre più convincente Hadjar, mentre Antonelli è stato costretto al ritiro per un problema all’acceleratore, ritiro che ha causato l’ingresso della vettura di sicurezza ad una ventina di giri dalla bandiera a scacchi.

Nota di encomio per Hamilton, che ha dato l’ennesima dimostrazione della sua signorilità recandosi in visita di cortesia a casa di Verstappen per dare il benvenuto alla piccola Lilly (se abbia portato oro, incenso o mirra non ci è dato di sapere) e per Colapinto, che ha sostituito Doohan al volante dell’Alpine: Briatore si era raccomandato di non distruggere macchine, per cui l’argentino è finito subito a muro al Tamburello durante le qualifiche. Bravo Franco: disattendere i consigli di Briatore è il primo passo verso il successo ed un ottimo biglietto da visita per entrare nel cuore dei tifosi.

In conclusione, un saluto a Fabrizio Borra, lo storico fisioterapista-psicoterapeuta di Alonso (ma anche di Pantani e Tamberi), che se n’è andato una settimana prima del suo GP di casa stroncato a sessantaquattro anni da un tumore.

Arrivederci domenica prossima a Montecarlo, per la tradizionale ed insulsa passerella che quest’anno dovrebbe, nelle intenzioni della federazione, essere ravvivata dall’obbligo della doppia sosta.   

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