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FORMULA 1 | GP Monaco 2025 | Monte…Lando

by Massimiliano Franchetto
Formula 1 | GP Monaco 2025 | Lando Norris

FORMULA 1 | GP Monaco 2025. Lando Norris vince a Montecarlo quell’ insulsa e noiosissima processione spacciata per un Gran Premio di Formula Uno, dopo aver comunque dato una bella dimostrazione di forza centrando la pole position al sabato davanti al padrone di casa Leclerc, il quale avrebbe poi ammesso di aver sprecato una notte di sonno rimuginando su un possibile punto di sorpasso, forse con buona pace della fidanzata.

L’edizione di quest’anno verrà ricordata per la sciagurata decisione di introdurre l’obbligo delle due soste, maturata con l’intenzione di ravvivare una gara dove tradizionalmente è praticamente impossibile superare, con il risultato di spingere molti team, Williams e Racing Bull in primis, ad adottare strategie cervellotiche e talvolta antisportive, con i piloti impegnati a fare da tappo per far aumentare il margine al proprio compagno di squadra, arrivando anche a girare tre o quattro secondi più lenti degli avversari.  Sia chiaro, lungi da noi l’intenzione di sminuire le belle prestazioni di Hadjar o Albon, tuttavia, considerando che questo problema affligge l’ angusto tracciato ricavato sulle stradine del Principato da quasi cinquant’anni, ci tornano in mente le parole di Bernie Ecclestone, quando affermava che “l’unico modo di ravvivare il GP di Monaco è avere una sorta di bottone magico per far piovere a metà gara”. Patrese e Panis approverebbero sicuramente.

Resta il dato di fatto che, per quanto inadeguato, il circuito cittadino di Monaco fa parte di quella sorta di “bagaglio culturale,” imprescindibile per una Formula Uno sempre più spersonalizzata e rinunciarvi significherebbe comunque snaturare del tutto questo sport. Per cui teniamocelo, sperando che in futuro i regolamenti tornino a far gareggiare monoposto più piccole e limitiamoci a goderci le qualifiche del sabato, indiscutibilmente il momento più stimolante del weekend, anche per i piloti stessi.

Norris e Leclerc sono stati perfetti monopolizzando la prima fila, con l’inglese bravissimo a rintuzzare i disperati attacchi di Carletto negli ultimi giri, facendoci ripensare a Senna e Mansell trent’anni fa o giù di lì, tuttavia il muretto Ferrari ne ha combinata un’altra delle sue, provocando la penalità di tre posizioni in griglia inflitta a Hamilton. Se l’idea di farlo partire con gomma dura si è rivelata efficacie, dato che dopo tutto è stato l’unico a guadagnare qualche posizione in gara chiudendo quinto dopo essere partito settimo, il battibecco con Adami nel finale ci induce a sospettare che i problemi di comunicazione tra il campione inglese ed il suo ingegnere stiano sfociando in una sorta di scarsa sopportazione reciproca, frenata solo dalla grande professionalità di entrambi. Abituati ai siparietti di Verstappen e Lambiase, che talvolta ricordano “Casa Vianello”, ci auguriamo che i box della Ferrari non si trasformino in un film di Antonioni…

E gli altri?

Piastri è finito sul gradino più basso del podio dopo una gara attenta ed all’insegna del “primo, non prenderle”, correndo probabilmente con la testa alla classifica del Mondiale. Del resto come dargli torto? Andrea Stella saprà sicuramente gestire la situazione tra i piloti, benché dalle sue parole traspaia una certa soddisfazione per il lavoro di “mental coaching” svolto su Norris, al punto che si vocifera di una laurea honoris causa in psicologia e di un suo ritorno in Ferrari per aiutare Adami e Hamilton nelle loro dinamiche di coppia.

Quarto Verstappen, il cui secondo pit stop all’ultimo giro è sembrato un modo di polemizzare con quest’assurda scelta della federazione, che il campione olandese non ha comunque mancato di criticare aspramente nel post gara, tirando in ballo paragoni, fondati, con SuperMario kart.

Malissimo le Mercedes, i cui aggiornamenti, evidentemente, non hanno funzionato, con Russell fuori dai punti ed Antonelli addirittura ultimo, anche a causa di una strategia assurda che li ha costretti a rimanere bloccati dietro alle Williams, i cui piloti si sono messi, come dicevamo prima, in modalità “vecchietto con la Panda”, al punto che Russell, esasperato, ha pensato bene di superare Albon alla chicane del porto, rimediando una penalità ed una cena offerta proprio dal thailandese. I ristoratori di Barcellona sono avvertiti. In realtà bisogna dare atto ad Antonelli di essere stato l’unico ad effettuare un vero sorpasso in gara, infilando Bortoleto nel corso del primo giro al Portier, a prescindere dal fatto che poi il brasiliano sia finito lungo per conto suo.

Nota di encomio per Colapinto: l’argentino ha chiuso tredicesimo senza far danni e, in questa fase della sua carriera, non è poco.

Arrivederci domenica prossima a Barcellona, una pista vera, dove l’introduzione delle nuove direttive sulla flessibilità delle ali, sulle quali si sta riversando un’attesa quasi escatologica, potrebbero modificare gli equilibri visti finora. Probabilmente è la speranza di chiunque non lavori a Woking, tuttavia sappiamo che chi visse sperando…   

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