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FORMULA 1 | GP AUSTRIA 2025 | Verdi colline d’Austria, la marcia di Norris

by Massimiliano Franchetto
Formula 1 | GP Austria 2025 | Lando Norris

FORMULA 1 | GP AUSTRIA 2025 Lando Norris trionfa, più che vincere, il GP d’Austria, disputatosi su quel poco che resta del favoloso tracciato di Zeltweg. Dominare l’intero weekend era quasi una sorta di imperativo categorico, dopo la figuraccia del Canada. Lando doveva zittire tutti: doveva zittire la sua squadra e Piastri, riuscendoci alla perfezione, doveva zittire i suoi detrattori, sempre pronti a rimproverargli uno scarso spessore agonistico, doveva zittire, purtroppo senza riuscirci, i commentatori di Sky, che qualche volta l’hanno messo gratuitamente alla berlina mancando quasi di rispetto alla sua onestà intellettuale. Vincerà il Mondiale? Probabilmente no, benché sia presto per dirlo, tuttavia rialzarsi dopo certe batoste in modo così perentorio fa bene a lui ed agli appassionati, che sperano di assistere ad un testa a testa tirato fino all’ultimo giro dell’ultima gara.

Norris è stato autore di un weekend superbo: bravissimo a conquistare la pole position, impeccabile al via, che in passato è stato spesso il suo tallone d’Achille, perentorio nel rispondere agli attacchi di Piastri, al punto che nelle prossime gare Andrea Stella sarà seguito dal suo cardiologo di fiducia.

Com’era facilmente prevedibile, il Red Bull Ring, a prescindere dal nome, ha messo in risalto tutti i pregi aerodinamici della Mclaren, riportando alla normalità i valori in campo visti a Montreal: se le monoposto papaya sono apparse imprendibili, la Mercedes, forse a causa del caldo africano che ha attanagliato le colline della Stiria, ha portato a casa un mediocre quinto posto con Russell, arrivato ad oltre mezzo minuto dalle Ferrari, delle quali torneremo a parlare in seguito, a conferma che la vittoria di Montreal è dipesa esclusivamente dalle particolari caratteristiche del circuito intitolato a Gilles Villeneuve.

Per quanto riguarda Antonelli, si diceva che, dopo aver conquistato il suo primo podio, era lecito aspettarsi che si sbloccasse un po’ e magari combinasse qualche guaio da diciottenne. Il bolognese ci ha preso in parola, sbagliando clamorosamente la frenata alla terza curva e rovinando addosso a Verstappen, che, incredibile ma vero, ha reagito con una flemma tale da lasciare tutti spiazzati. Un simbolico passaggio di consegne? Effetto della paternità? O, molto più semplicemente la consapevolezza di non avere, per quest’anno, nessuna possibilità di lottare per il Mondiale? La nostra impressione è che fosse quasi contento di essersi liberato in anticipo per poter seguire la 24 ore di Spa, mentre c’è chi azzarda l’ipotesi che si sentano già compagni di squadra.

Buona gara della Ferrari, come dicevamo,  con Leclerc finito sul podio e Hamilton quarto. In assenza di Vasseur, rientrato precipitosamente in Francia a causa della scomparsa della madre, le rosse, grazie anche al nuovo fondo, hanno dato l’impressione di poter persino reggere il passo delle Mclaren, soprattutto con gomme dure, nonostante Leclerc sia stato perseguitato da problemi di surriscaldamento ai freni che l’hanno costretto ad effettuare “lift & coast” per buona parte della gara. Non ci sorprenderemmo se Charles si sognasse Bryan Bozzi che glielo chiede anche di notte. Le monoposto di Maranello hanno comunque dato la sensazione di aver trovato una maggiore competitività al punto che anche Hamilton, nonostante un avantreno ballerino, inizi a sentirsi più a suo agio con la SF25, prova ne sia che c’è stato un solo battibecco con Riccardo Adami. Forse sir Lewis sta pianificando le sue “purghe”, come ha lasciato intendere nelle interviste del post gara canadese e forse Adami teme di finire in un gulag a Serramazzoni.

Con Verstappen fuori dai giochi al via, ed entrambe le Williams ritirate, dietro si è scatenata una lotta serrata per entrare in zona punti, lotta che ha visto Lawson arrivare sesto, alla faccia di Helmut Marko, responsabile della sua defenestrazione dalla Red Bull. Il neozelandese ha preceduto il quasi quarantaquattrenne Alonso, autore di una delle sue magie nel finale per difendersi da Bortoleto (del quale tra l’altro è manager), approfittando di un DRS datogli da Norris che lo stava doppiando. Il ventenne della Sauber si toglie così la soddisfazione di diventare il pilota brasiliano più giovane di sempre a conquistare punti in un gran premio di Formula Uno.

Arrivederci domenica prossima a Silverstone, la gara di casa sia per Norris che per Hamilton, gara che, stando alle previsioni, rischia di essere condizionata dal maltempo. Ma in fondo va bene così, la pioggia rende sempre tutto più “british”.

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